Sfincione palermitano, origine religiosa e bontà infinita

Sfincione palermitano, origine religiosa e bontà infinita

L’Italia e’ consociata in tutto il mondo soprattutto per la cucina. Una vera e propria arte che si perde nei secoli. Una ricchezza di bontà divisa per regioni. Da nord a sud lo stivale propone un menù ricco di vere e proprie eccellenze. Da questo punto di vista la Sicilia è’ una fucina di prelibatezze dolci e salate. Sapori decisi carichi della potenza del sole e dell’ria buona del Mediterraneo, caratteristiche che rendono questa isola unica al mondo. Unici sono anche i suoi prodotti  molti dei quali sono disponibili nelle tappe dei tour  Street food targati TTF che non poteva non apprezzare la cucina siciliana. Il team TTS, infatti, da anni promuove la cultura del buon cibo e dei prodotti sanie in questa rubrica non poteva mancare la Sicilia.

Questa volta vogliamo parlare dello Sfincione citando un approfondimento pubblicato dagli amici del Gamberorosso. Sfincione: il nome deriva dal greco spòngos, spugna: l’impasto di questa focaccia, in effetti, è alto e soffice, spugnoso, condito poi con abbondante salsa di pomodoro, acciughe, origano, caciocavallo e cipolle. Si narra che a creare per prime lo sfincione siano state le suore del Monastero di San Vito di Palermo nel Settecento: per arricchire ancora di più la tradizione gastronomica delle feste, decisero di aggiungere all’impasto lievitato i prodotti più comuni del tempo (il pomodoro, probabilmente, è stato aggiunto in seguito). Sicilia, terra di prodotti straordinari e tantissimo street food. Se nella zona di Catania a farla da padrone sono i pezzi di rosticceria, la tipica tavola calda (presente anche altrove con specialità diverse), a Palermo è lo sfincione a regnare sovrano. Certo, ci sono anche pane e panelle, pani ca’ meusa, arancine (che in questa provincia sono declinate al femminile)… insomma, scegliere un unico simbolo del cibo da strada siciliano è impossibile, ma quel che è certo che il re dell’arte bianca palermitana è lui, Sua Maestà lo sfincione.

Lo sfincione bianco di Bagheria

Rintracciare le origini esatte di questa focaccia succulenta non è semplice, quel che è certo è che lo sfincione conquistò subito cuori e palati dei palermitani. Divenne ben presto un prodotto comune nelle case, preparato dalle massaie nelle occasioni speciali, in particolare per la festa di fidanzamento che tradizionalmente avveniva in casa della sposa. Per chi non ama il pomodoro, ne esiste anche una versione bianca: è lo sfincione di Bagheria, arricchito con tuma e ricotta, oltre a cipolla e mollica di pane insaporita con formaggio, una vera goduria per gli amanti dei latticini.

Per chi vuole assaporarlo nuovamente o per chi vuole degustarlo per la prima volta diamo appuntamento al tour 2024 TTSFood. Vi aspettiamo…numerosi.

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