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Le bontà Pasquali della tavola romana…

Le bontà Pasquali della tavola romana…

Pizza al formaggio, corallina, uova dipinte, agnello alla scottadito, costolette e vignarola. E ancora coratella con i carciofi, cioccolato in tutte le sue varianti e la regina della Pasqua: la colomba. Il menù romano delle festività pasquali è ricco di ghiottonerie con aggiunte regionali di assoluta bontà come la pastiera, la crostata di ricotta, lo zuccotto di Pasqua, la Ciaramicola o la tradizionale torta di Pasqua al cioccolato. Insomma in Italia e nella capitale non è festa se non ci sono sulla tavola eccellenze gastronomiche. Sia quelle preparate dai grandi maestri pasticceri ma anche quelle sfornate dalle cucine nostrane. Roma da questo punto di vista non è seconda a nessuna altra località del pianeta e offre anche in questa occasione un ventaglio di proposte da leccarsi i baffi.

Di seguito un piccolo assaggio di cosa può caratterizzare il menù pasquale della capitale:

Colomba pasquale:

La colomba pasquale o colomba di Pasqua è un tradizionale pane dolce pasquale italiano, con un impasto fatto in maniera simile al panettone e modellato a forma di colomba con le ali aperte. Con colomba pasquale si indica comunemente il dolce inventato a Milano negli anni trenta del ‘900 ad opera della Motta e poi diventata quella commercialmente più diffusa in tutta Italia amata anche dai romani. L’impasto originale, a base di farina, burro, uova, zucchero e buccia d’arancia candita, con una ricca glassatura alle mandorle, ha successivamente assunto varie forme e varianti. La leggenda, o almeno una di esse, racconta che questo dolce pasquale spuntò fuori in epoca longobarda, il re longobardo Alboino durante l’assedio di Pavia (metà VI secolo) si vide offrire, in segno di pace, un pan dolce a forma di colomba. Da quel momento inizia la storia della Colomba…

Pizza al formaggio

La pizza al formaggio anche nota come pizza di Pasqua o pizza sbattuta è una variante romana del casatiello. Secondo la tradizione  la pizza al formaggio affonda le radici nell’umbra più profonda per poi diffondersi in tutto il centro Italia. Altre credenze richiamano la paternità del preparato nelle Marche. Si abbina alla perfezione alla corallina per una colazione da campioni. Viene preparata sia dolce che salata e in entrambe le varianti vanta vere e proprie tifoserie. La particolarità di questo prodotto è la forma, data dallo stampo particolare in cui si fa lievitare e poi cuocere in forno: originariamente in coccio, oggi in alluminio, presenta una forma svasata.

Corallina

La corallina è l’indiscussa regina della Pasqua romana e del Lazio. Si tratta di salume umbro ma che tutte le regioni hanno adottato e fatto proprio. è così amata la corallina che vede le sue origini avvolte nel mistero. La tradizione e le sane abitudini vogliono che la mattina di Pasqua la tavola sia imbandita di salame a grana grossa, magari insieme proprio ad alla pizza al formaggio. Si perchè la colazione di Pasqua è un evento importantissimo, da curare nei minimi particolari. La verità è che la corallina si mangia anche a merenda, a pranzo ed a cena.  E non solo in occasione della Pasqua. Segreto questo che però è meglio non rivelare…

Uova sode dipinte

Non c’è tavola pasquale senza le uova sode dipinte. Una tradizione che, in realtà, non interessa soltanto la città di Roma ma molte zone italiane ed estere. Le uova sode si lasciano con tutto il guscio, che spesso viene decorato dai bambini e artisti con disegni a tema e coloratissime sfumature. A tavola, durante la colazione di Pasqua, ognuno sbuccia il suo uovo e lo mangia, insieme a pizza al formaggio e corallina. Un tocco di colore alla festa che dà allegria e gioia ad una delle tradizioni più sentite del calendario cattolico. La diffusione dell’uovo come regalo pasquale sorse probabilmente in Germania, dove si diffuse la tradizione di donare semplici uova in occasione di questa festività. In origine, le uova venivano bollite avvolte con delle foglie, o insieme a dei fiori, in modo da assumere una colorazione dorata.

 

Agnello alla scottadito

L’abbacchio a scottadito è un’antica ricetta di origine romana e, come tutte le altre che derivano dalla città eterna, fa parte di una tradizione culinaria semplice e povera, di sicuro successo e gustosissima. L’abbacchio a scottadito è un piatto tipicamente pasquale, o comunque proprio delle grigliate primaverili ed estive da preparare in compagnia di amici e familiari. La parola abbacchio deriva dal termine romano usato nel dialetto per indicare il giovane agnello da latte.  la ricetta base di questo secondo resta quella incentrata marinatura della carne a base di erbe aromatiche. Le costolette, cotte sul fuoco, vanno insaporite olio, aglio, rosmarino, timo, limone, sale e pepe.

Coratella con i carciofi

Una ricetta romana antica, che i romani adorano e ai quali difficilmente rinunciano. Con il termine coratella si indicano le interiora di animali di piccola taglia, in questo caso dell’agnello. La coratella a Roma, in particolare a Pasqua, viene cucinata in padella con i carciofi. Un piatto stagionale che segue il corso della vita dei carciofi ma che gli amanti della buona tavola inseguono tutto l’anno. Chi può rinunciare alla coratella con i carciofi?

Pastiera

Dolce napoletano famoso in gran parte del mondo. Campano ma diffuso e preparato in molte località italiane. La storia della pastiera è  la storia di Partenope, la sirena di Napoli protagonista della fontana di Piazza Sannazzaro, figura mitologica che ogni primavera emergeva dalle acque per offrire canti alle popolazioni locali. Per ringraziarla, gli abitanti incaricarono sette tra le più belle ragazze dei villaggi attorno al golfo di consegnarle alcuni doni. Grano, per l’appunto, e poi farina, ricotta, uova, acqua di fiori d’arancio, zucchero e spezie: Partenope ringraziò e portò le specialità agli dèi, che le mescolarono insieme creando una torta deliziosa.

La vignarola

Un contorno che indica l’arrivo della primavera e che a Pasqua per i romani è sinonimo di tradizione. Si tratta di un mix di primizie primaverili composto da fave, piselli, carciofi, lattuga. Le verdure vengono ripassate in padella con aggiunta di guanciale.

 

 

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